martedì 28 giugno 2011

Intervista al blogger: Emma Saponaro


Per la consueta serie di interviste ai blogger vi presento oggi Emma Saponaro.

1- Quando e perché hai scelto di aprire il tuo blog?
In verità ne ho aperti tre, ognuno a seguito di un  impulso diverso. Il primo, in forma anonima, risale ormai a un decennio fa. L’ultimo, il neonato, è quello che esprime la mia passione per la scrittura, ma è il più difficile da mantenere aggiornato, visto che ci si affida all’ispirazione che, si sa, non arriva a comando.

2- Come mai hai scelto questo titolo?
Pensieri di una penna rivela chiaramente la filosofia del mio blog, almeno spero, e poi mi è arrivato diretto, come una frecciata, non potevo non accoglierlo. Mi piace menzionare la Penna, che preferisco notevolmente alla tastiera, almeno quando butto giù le prime idee.


3- In due parole, di cosa parla il blog?
In pensieridiunapenna, sottotitolato “La penna capricciosa”, posto racconti, stralci di letture che mi hanno particolarmente colpito. Vi è poi una sezione interamente dedicata al mio romanzo inedito “Come il profumo”: lì esistono già quattro pillole (chiamo così gli estratti) per farlo conoscere meglio.

4- C'è un post che ritieni particolarmente rappresentativo e vorresti condividere con noi?
È difficile scegliere un aspetto che più piace della propria creatura, perché essa ci piace così com’è, con i suoi pregi e i suoi difetti. Ma un racconto che, secondo me, è riuscito abbastanza bene e può far comprendere il mio stile narrativo è Lo specchio del tempo.

5- Qual è la più grande soddisfazione che hai ottenuto da quando hai aperto il blog?
Da questo blog riesco a ottenere soddisfazione ogni volta che riesco a scrivere qualcosa. Ma, se posso, vorrei parlarti di un altro mio blog, creato appositamente per combattere una battaglia informatica per ottenere un farmaco cosiddetto “orfano” e commercializzato solo negli Stati Uniti, indispensabile per la salute di una ragazza. Vedere così tante persone seguire la vicenda, e che volevano dare il loro contributo per tentare di risolvere questa brutta storia di malasanità, è stata un'esperienza davvero entusiasmante e coinvolgente, direi anche molto commovente. Unendo le nostre piccole forze, siamo riusciti a sensibilizzare il mondo politico, dello spettacolo e dell’informazione, arrivando (quasi con una certa incredulità) perfino alla commercializzazione di questo farmaco anche in Italia. Questa è stata una vittoria memorabile che, oltre a renderci soddisfatti e felici, ci ha insegnato qualcosa di importante: anche un piccolo contributo può spostare un blocco di roccia.

Aver creduto in ciò che stavamo facendo ci ha consentito di regalare il sorriso a questa ragazza. È stato fantastico, eppure ci conoscevamo solo via web. Questo è il potere della rete!


6- Quali sono i 5 blog che non possono mancare nel tuo blogroll?
Questa domanda è difficilissima perché non sono mai costante quando accedo alla rete, a parte le caselle di posta e i miei blog. Per informarmi leggo www.repubblica.it e www.ilfattoquotidiano.it,
a volte completo con www.studiocataldi.it, un buon portale per l’informazione giuridica. Per
quanto riguarda la musica, dalla quale non posso separarmi quasi mai, seguo fedelmente, sia via radio che via web, www.virginradioitaly.it e www.lifegate.it.

7- Social network: a quali sei iscritto? Li vivi come una proiezione della tua identità di blogger o come qualcosa di distinto?
Ammetto che la mia iscrizione a Facebook è dovuta al fatto di dare più visibilità alle mie opere, però la possibilità di creare delle liste, decidendo così quali di esse può curiosare tra le foto o i pensieri più intimi (ovviamente quella degli amici veri), mi permette di utilizzare questo social network in diversi modi, secondo le occasioni. Tra le liste, a parte la già citata e riservata agli amici veri, ho quella degli scrittori, delle case editrici, della cultura in generale, della filosofia e degli amici di penna.

Twitter è arrivato per ultimo, consigliato da un amico. È divertente e lo reputo un ottimo strumento di informazione.

8- Sogni di trasformare la tua passione in un lavoro? In caso affermativo, secondo te è realmente possibile oggi vivere di scrittura?
L’ho sempre sognato, come ho sempre sognato di scrivere davanti a una gigante vetrata sul mare. Ma rimarrà sogno. Siamo in tanti a scrivere, circa 4 milioni, forse più dei lettori.

9- Hai spiegato all'inizio perché hai iniziato. Ora ti chiedo: perché stai continuando?
Io ho sempre scritto. Con la scrittura ho risolto le beghe d’amore, ho ottenuto dai miei genitori cose che le mie amiche si sognavano di avere. Ho gettato sulla carta depressione ed euforia, per contenerle entrambe. Non importa se diventerò famosa o meno, questo sinceramente neanche me lo auguro. L’essenziale è che riesca a esprimermi e tradurre in parole ciò che frulla nel mio cervello. A volte mi sono conosciuta rileggendomi a distanza di qualche anno. Quindi, rispondendo alla tua domanda, continuo a scrivere perché per me è una necessità.


10- In definitiva, cosa significa per te essere blogger?
I blog completano l’informazione, è una sorta di giornalismo underground. Il mio blog, effettivamente, si ispira ad una filosofia diversa. Essendo un blog letterario non mi sento più tanto blogger, ma piuttosto una persona che gioca con le parole e le vuole conservare nella sua vetrina personale, mostrando con orgoglio la propria creatura, ma accettando anche le critiche che possono essere espresse nei commenti. Nel blog anonimo, invece, mi sentivo una guerriera; sempre a caccia delle “fregature” politiche, sociali, ambientali. Pensa che un giorno sul blog mi è anche arrivata una querela da parte dei carabinieri intestata alla signora pinco pallina. Chiaramente non mi chiamavo così, ma se lo dicessi non sarebbe più anonimo, no?

1 commento:

Emma Saponaro ha detto...

Marta, volevo ringraziarti anche qui per il la possibilità che mi hai dato e il tempo che mi hai dedicato. Buona "penna", Emma